Spesso abbiamo la sensazione che i nostri stati emotivi influenzino le relazioni sociali o viceversa che gli altri ci trasmettano umori che orientano il nostro comportamento. Le cose sono un po’ più complesse di così e forse più radicali. Oggi la ricerca scientifica preferisce affermare che qualsiasi manifestazione psicologica è l’espressione di accadimenti relazionali. Il dialogo con sé senza l’incontro con l’altro corrisponde alla mancanza di senso. É quasi impossibile definire il proprio stato psicologico senza fare riferimento alle persone significative della nostra vita, nel bene o nel male. Di conseguenza, la psicoterapia è la cura di quei legami che la persona conserva dentro di sé e che tende a riproporre nei contesti ì interpersonali. Una sorta di copione interno che si ripete, spesso, al di fuori della consapevolezza e che causa blocchi evolutivi, noia, apatia, incapacità di stupirsi ed emozionarsi. La psicologia e la relazione sono profondamente legate anche da un punto di vista tecnico poiché, nel corso dell’agire terapeutico, la persona acquisisce gli strumenti fondamentali per entrare in relazione con se stessa e trovare una definizione autentica della propria identità, dei propri talenti, delle proprie inclinazioni e bisogni. Ma tutto questo è possibile solo attraverso l’incontro vero con il terapeuta: quando l’altro ha accesso al nostro sentire ha inizio un cambiamento profondo del modo stesso in cui sentiamo le cose.